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Alto 1, 85 cm, circa, attualmente sovrappeso, castano, occhi marroni misti a verde, tendenzialmente simpatico.

mercoledì, gennaio 25, 2006

Da "Forza Italia" a "Italia, Forza"

Buffo come la campagna pubblicitaria di Forza Italia si sia evoluta. All'inizio infatti i molteplici cartelloni proponevano varie "migliorie" tutte sotto l'egida del logo, dei colori e del motto "Forza Italia". Cartelloni patriottici che richiamavano alla mente valori di vecchia data e che portavano con sè una forza dovuta a tali accenni, acutamente messi in gioco dai pubblicitari.

In seguito è arrivato un periodo di transizione, in cui si è deciso di fare propri elementi di una cultura non proprio di destra, ma che comunque erano di sicuro impatto e potevano raccogliere consensi.


Oggi invece si vede, almeno per il momento, un solo grande rettangolo che recita "Italia, Forza", come a dire, "Facciamoci coraggio ... stringiamo i denti ... cerchiamo di andare avanti ...". Forse si vuole giocare con questa anastrofe per catturare l'attenzione, come farebbe supporre il "Niente paura, hai letto bene", che d'altra parte apparrebbe riferirsi alla paternità del messaggio. Forse non si sono accorti del grave errore che hanno fatto.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"Forse non si sono accorti del grave errore che hanno fatto." ....sarebbe?
Io aspetterei a parlare di errori, ne riparleremo ad aprile...

25 gennaio, 2006 16:47  
Blogger Hermes said...

Al di là dei risultati delle elezioni, che effettivamente, nonostante gli entusiasmi della sinistra, a mio parere sono ancora un'incognita con molte possibilità per Berlusconi, l'errore sta nel comunicare qualcosa di sgradevole, una condizione di difficoltà del paese, dopo cinque anni di governo. Un quinquennio in cui le cose sarebbero dovute cambiare in meglio!

26 gennaio, 2006 14:47  
Anonymous Anonimo said...

Da soggeto che analizza la struttura dei testi che mi viene da chiedere?
Cosa intende il blogger di iocomunico quando parla di errore? a cosa si riferisce? All'idea di fondo che si voleva far percepire attraverso il cartellone o alla messa in opera, magari in modo poco originale (un chiasmo un po' trito e ritrito) che non dà particolare vigoria e freschezza al messaggio?

Magari sono sbagliati entrambi, magari era necessario un posizionamento (intendo proprio come per le marche di confettura) del messaggio e di conseguenza una diversa messa in opera a livello di manifestazione!

Per me gli errori sono solo di efficacia tra ciò che si voleva comunicare e ciò che viene percepito (cercare di controllare il testo perchè non ne derivino interpretazioni troppo fuori da quel che si voleva dire, cercare di controllare gli effetti di senso).

by mr.sentenza

mail to: mr.sentenza@hotmail.it

07 marzo, 2006 15:38  
Blogger Hermes said...

L'errore sta nel trasmettere un senso di disagio e nel comunicare : "Italia, forza, facciamoci coraggio ..." come a dire, "ci saranno tempi migliori, siamo messi male ma ...".

Lo considero un errore perché è il governo attuale che lamenterebbe la situazione di disagio, era molto più azzeccato, per quanto irriverente se la controparte (Prodi & Co.) avesse ideato per la sua campagna un cartellone con su scritto "Italia, forza".

13 marzo, 2006 17:07  
Anonymous Anonimo said...

L'errore non sta nel senso di disagio trasmesso, perchè è una sensazione di disagio che il Paese vive.

Berlusconi può usare questa comunicazione perchè rientra in un serbatoio semantico già ampiamente utilizzato da lui stesso nella giustificazione del suo operato.
Ha sempre detto che il suo governo ha fatto benissimo per la difficile congiuntura economica europea, la situazione politica mondiale e ciò che è stato ereditato dalla sinistra.

La parafrasi che fai del messaggio (""Italia, forza, facciamoci coraggio ..." come a dire, "ci saranno tempi migliori, siamo messi male ma ..."") rientra perfettamente in quello che è già stato detto e quello che vuol esser detto.

L'unico errore che è stato commesso è stata una esagerazione da parte di Berlusconi su "le cose vanno bene" fatta in televisione (che infatti ha ricevuto critiche da parte di suoi stessi alleati).

L'incoraggiamento contro le avversità esterne, le difficoltà del fato che con la forza di volontà del paese possono essere risolte (tratti di epicità) rientra anch'esso nel serbatoio semantico tipico della destra e dell'imprenditore che si è fatto da solo.

Con quella spruzzata di condivisione cognitiva, di contratto di lettura che rappresenta un noi (io e te sappiamo che ci sono delle difficoltà, ma ce la possiamo fare, insieme abbatteremo pure le difficoltà esterne) tipica dell'atteggiamento comunicativo di Berlusconi.

30 marzo, 2006 15:36  
Blogger Hermes said...

Beh, come tu stesso ammetti, vi è un problema di coerenza. Quindi la strategia utilizzata è errata, a mio avviso. Inoltre ultimamente sembra che il governo stia facendo di tutto per negare che le cose vanno male (vedi anche la strenua difesi di Tremonti sull'economia che non girà poi così male).
Ammettere che ci dobbiamo fare forza, vuol dire dichiarare apertamente il proprio fallimento.

03 aprile, 2006 16:45  
Blogger Hermes said...

Dai un'occhiata anche ad uno dei post più recenti, in cui è evidente come la reticenza venga sviluppata in altro modo "forza, che tra tre mesi ce ne andiamo..."

03 aprile, 2006 16:47  

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