La tecnica del racconto : la descrizione
Se nel primo post relativo alla tecnica, o forse meglio "le tecniche", del racconto ci eravamo soffermati sulla scrittura "standard", portando l'esempio di un'accurata descrizione dal sapore letterario classico, ora vi proponiamo una descrizione che vale un racconto.
Crediamo, infatti, che non a caso sia stata intitolata Ritratto postmoderno di una serata tra amici, l'abbiamo trovata sul newsgroup del compass di Bologna ed è lì che vi invitiamo a leggerlo :
Qualora aveste dei problemi ad aprire il link, è colpa del blogger e pertanto potete inveire contro di lui verbalmente nei commenti.
2 Comments:
Per coloro che non hanno un account con yahoo ...
Ecco il l'oggetto del link
Via, via, vieni via di qui,
niente più ti lega a questi luoghi,
neanche questi fiori azzurri...
É una sera di gozzoviglie, un incontro di calici, stracolmi di vino e di risa rumorose provocate da battute fragorose.
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful,
good luck my babe,
it's wonderful, it's wonderful, it's wonderful,
I dream of you...
chips, chips, du-du-du-du-du
Siamo in dieci e non siamo gli indiani di Aghata, siamo in dieci e se perdiamo uno ne acquistiamo altri quattro .
Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo
destinati a qualche cosa in più
che a una donna ed un impiego in banca
E invece no, eravamo quasi quindici uomini, quindici uomini che senza una bottiglia di Rum se ne erano già scolate giù otto di vino e i quattro (nuovi acquisti) chissà cosa tra birra e alcolici. Perché come disse quello, accusato di non essere bevitore : -Vecchio, non hai capito un cazzo, io sono trentino.
Così siamo lì, nella nuova bolgia infernale di una commedia "divina", perché mai stata scritta : via Zamboni. Ci sono los españoles che cantano "ho visto Maratona" e il napoletano che si emoziona. Poi cominciano a saltare ma noi siamo impegnati a strimpellare le corde di una chitarra che suona sola nella notte buia e assassina.
E fu la notte
la notte per noi
buio e silenzio
son scesi su noi.
Siamo in quattordici, quasi quindici uomini, siamo noi, i giovani di belle speranze dal volto pulito, ma segnato da qualche cicatrice di troppo, colpo basso di un destino beffardo, a volte sadico.
E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante e quasi sempre dietro la collina è il sole
Siamo il polmone della città, lo studentato che muove l'economia, altro che il tipo con la faccia da ebete che va girando col sacchetto
giallo della spesa. Di giorno paghiamo gli affitti, i bar,i trasporti e di notte passiamo da un pub all'altro, da un'osteria ad
una discoteca.
Siamo solo noi che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa siamo solo noi che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare
Siamo l'altro lato della medaglia,le facce pulite del giorno che a sera si tingono di nero. Quelli che vogliono vivere, divertirsi, pensare, quelli che fuggono gli schemi, che lasciano i freni, che quando sbattono si rialzano.
Urlando contro il cielo.
Ooh, ooh, ooh, ooh, ooh, ooh, ooh, ooh.
Quelli che urlano a squarciagola qui dove non si può, quelli che
sorridono dei vostri sguardi sottecchi da borghesucci disgustati e che si burlano dei vostri giochi d'alta aristocrazia. Quelli che sanno stare dove li mettete, ma conoscono bene quale sia il posto che possono definire veramente "loro". E che sanno dire no.
C'e' chi dice no
c'e' chi dice no
io non ci sono
c'e' chi dice no
c'e' chi dice no
io non mi muovo
Infine, nel buio : la luce
E stringerò il cuscino fra le braccia
mentre cercherò il tuo viso
che splendido nell'ombra apparirà.
Carissimo...il mio nuovo blog comincia a prendere forma...mi aspetto qualche tuo illustrissimo commento: www.illuminazioni.splinder.com
Ciao
Ale
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