Comunicazioni "social"
Alla fine di una serata con gli amici uno spunto comunicativo, forse anche un po' comuni-cattivo che non potevo farmi scappare...
Due ragazzi che, poco prima, andavano a braccetto, al momento della foto si sono immediatamente staccati.
Commento di lei: "No, che poi se finisce su Facebook succede un macello".
Osservazioni: nessuno dei due è fidanzato. I due fanno parte della stessa comitiva di amici. Motivo del presunto scandalo: oscuro.
Che Facebook sia piazza virtuale in cui guardarsi e squadrarsi, come dal vivo, ma con l'appeal della visione dallo spioncino della porta, era indubbio, ma c'è un "di più".
Facebook, o il social network in generale, diventa più forte della piazza reale, perché nella piazza reale la gente ti può vedere, ma è sempre la loro parola, è sempre "la gente che dice", "il gruppo che mormora"... mentre qui "scripta manent".
A parte la dubbia paura dell'interessata che, a mio avviso, non ha nessun motivo di temere una foto per nulla sconveniente dato che, ripeto, i due, peraltro amici, non fanno nulla di sconveniente, o cosidetto sconveniente, è interessante un'ultima considerazione.
Si è trattata infatti della conclusione di una serata in cui è stato difficilissimo mettere insieme tre gruppi diversi di amici, presentazioni semiforzate e rarissime occasioni per creare una conversazione comune...
"E pensave che siamo così popolavi! Con le nostve migliaia di amici..."
E così evoluti! Rispetto a quei selvaggi che pensano che una foto ti rubi l'anima...
Commento di lei: "No, che poi se finisce su Facebook succede un macello".
Osservazioni: nessuno dei due è fidanzato. I due fanno parte della stessa comitiva di amici. Motivo del presunto scandalo: oscuro.
Che Facebook sia piazza virtuale in cui guardarsi e squadrarsi, come dal vivo, ma con l'appeal della visione dallo spioncino della porta, era indubbio, ma c'è un "di più".
Facebook, o il social network in generale, diventa più forte della piazza reale, perché nella piazza reale la gente ti può vedere, ma è sempre la loro parola, è sempre "la gente che dice", "il gruppo che mormora"... mentre qui "scripta manent".
A parte la dubbia paura dell'interessata che, a mio avviso, non ha nessun motivo di temere una foto per nulla sconveniente dato che, ripeto, i due, peraltro amici, non fanno nulla di sconveniente, o cosidetto sconveniente, è interessante un'ultima considerazione.
Si è trattata infatti della conclusione di una serata in cui è stato difficilissimo mettere insieme tre gruppi diversi di amici, presentazioni semiforzate e rarissime occasioni per creare una conversazione comune...
"E pensave che siamo così popolavi! Con le nostve migliaia di amici..."
E così evoluti! Rispetto a quei selvaggi che pensano che una foto ti rubi l'anima...