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Alto 1, 85 cm, circa, attualmente sovrappeso, castano, occhi marroni misti a verde, tendenzialmente simpatico.

giovedì, maggio 25, 2006

Comunicazioni forzate

Forse quando non si ha niente da scrivere è meglio non scrivere, ma oggi avrei moltissimo da dire e invece non è certo questo blog il luogo adatto, considerando che le mie sarebbero solo le velleità di un viaggiatore onirico oppure i problemi adolescenziali di quel fanciullino pascoliano che non mi abbandona mai.

Ciò detto pubblico una poesia (sai che palle!) e mi autoesproprio quello che sembra essere un impeganto blog che si occupa di comunicazione.

E l'uomo pianse mille lacrime
ma eran così profonde
che scavavan dentro 'l sublime
solcavano le fronde
di quel suo tronco d'anima

I mostri della sera
vennero a riempirlo di cera
ella, distaccata, allo stoppino
diede fuoco repentino

Ma dalla fiamma estenuante
ei seppe rinvenire
la scintilla di una vita entusiasmante

martedì, maggio 16, 2006

Ho fotografato un'emozione



Eccoci a noi, ritorniamo nel seminato, ma non troppo!

Non voglio perdermi in un lungo discorso di tipo fotografico in cui cerco di discutere la possibilità o meno di fotografare un'emozione, discorso peraltro interessante, ma che mi porterebbe a studiare meglio Barthez (si scriveva così?!) e a chiedere aiuto ai miei amici che fanno semiotica. Voglio invece portare sulla mia pagina la comunicazione paraverbale e questa volta in maniera più seria.

Un appassionato come me di pragmatica, scienza, o forse meglio categoria dalle mille teste che raccoglie tutto ciò che serpeggia tra i sotterranei di quel modello standard proposto anni or sono da Shannon e Weaver, non può non essere colpito da quello che mi è successo l'altro giorno.
Incontrare una persona e leggere le sue emozioni rispondendo con altre emozioni.

Certo potrei tornare con i piedi per terra e raccontarmi/vi che ho fatto un "viaggio lungo un sogno" (spero nessuno mi citi per pubblicità occulta ;) ma preferisco credere che ci sia del buono e del sensato in ciò che ho visto. Non fosse altro per la libertà di interprertazione che impera dopo le tesi di Eco e che mi sembra possa essere parzialmente adattata alla mia situazione, qualora ce ne fosse bisogno.

La mia tesi, che si va sviluppando ormai da tempo, è che vi siano dei canali di comunicazione "tutti umani" che usiamo deliberatamente senza renderci conto della loro effettiva esistenza ed efficacia. Senza darvi, per il momento, la mia ipotesi di lavoro, mi limito a ritornare al tema del post : comunicare per emozioni.

Fotografare una emozione è stato per me fotografare nella mia memoria un'immagine significativa di suoni, odori, colori ... la parte principale è però costituita dall'espressione del volto. La mimica influisce fortemente su questa comunicazione paraverbale che fa si che arrivi un messaggio forte, supportato da atteggiamenti e movimenti più o meno consci.

Lungi da me raccontare la "solita storia" del segno "chiusura delle braccia" o "accarezzamento dei capelli", qui si cerca di mettere il primo gradino per una tesi ben più complessa che porti alla definizione di un canale di comunicazione preferenziale, e per il momento del tutto (o quasi) metafisico che è proprio della comunicazione umana.

A questo punto per chiudere quello che è ormai diventato un post/papiro, cerchiamo di "vederci più chiaro" tutti insieme e partiamo da zero.
E' accettabile il mio punto di partenza? Possiamo parlare di comunicazione umana particolare? Il mio discorso presenta dei lati condivisibili e nuovi o questi lati scadono nel "già sentito" o in panorami Esp quali telecinesi e paranormale in generale?

E in particolare, vi è mai capitato di fotografare un'emozione?

martedì, maggio 09, 2006

La comunicazione che fa bene

Tra tanta comunicazione gridata trovo, su un "medium" alquanto insolito di cui dirò meglio nel prossimo post, una sana battuta che penso valga la pena riportare.

Si è svegliato l'Orso bruno della Kamciatka, una delle star più popolari dello zoo di Mosca. Questo sta a significare la fine dell'inverno moscovita, quest'anno particolarmente rigido.
Appena sveglio l'orso ha dichiarato : "Soccia, che sonno!"

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